mercoledì 27 maggio 2009

Disostruzione e florescina a Gesso

Lunedi 25 luglio ore 21.00 localita' Gesso

La disostruzione dell'ingresso di Gesso e' stata compiuta!
Grazie al supporto tecnico di Marco e Max (gruppo di Forli) abbiamo lettaralmente sbriciolato il masso che ustruiva l'ingresso della grotta.
La mara sorpresa dell'ostruzione e' balzata agli occhi sabato mattina, quando Io Andrea Benassi e Marco Marbagli ci siamo recati a nella grotta per realizzare qualche foto e colorare in modo da capire pienamente il percorso dell'acqua all'interno della grotta.
Il primo ad entrare sabato e' stato Andrea che dopo 10 secondi ha detto: Raga l'hai fatta grossa sabato scorso hai messo un bel tappo!
Detto e fatto...ci siamo tornati a casa subito.
Lunedi sera in 20 minuti abbiamo risolto il problema! Gia' che eravamo li abbiamo pensato di andarci a fare un giro per completare il lavoro lasciato in sospeso.
100 gr di florescina per verificare il nostro flusso di speranza.
Speriamo nei captori, a breve li analizzeremo.
...Per le foto....c'e' tempo questa grotta promette e sta dando proprio tanto.
Un ulteriore ringraziamente ai nostri amici di Forli GRAZIE MARCO & MAX

ciao Raga

lunedì 25 maggio 2009

LA NOSTRA ULTIMA SCOPERTA: GESSO

a breve tutte le informazioni che riguardano la nostra ultima scoperta









...il rilevo e tutte le caratteristiche tecniche.

Er bo 530 – inghiottitoio di gessoQuasi sull'estremo margine occidentale della Vena, tra le valli del Sillaro e Santerno, troviamo l'inghiottioio di Gesso. Con uno sviluppo di oltre 300 metri, rappresenta la parte attualmente percorribile di un sistema che insieme alla er bo 707 drena le acque di una vasta conca erbosa verso la grotta risorgenza di Gesso Er. Bo 455. Sviluppatasi nel gesso saccaroide microcristallino, la cavità si apre sul fondo di una dolina in località Pogianeto; un cunicolo fossile tra frana permette in breve di raggiungere un P5 che immette in una saletta con alcuni arrivi. Da qui la galleria si ingrandisce e mostra i primi segni di circolazione idrica. La si percorre fino ad una vasta sala di frana dove un passaggio basso, a volte sifonante, immette direttamente su un P10 che si sviluppa sotto la sala. Il pozzo rappresenta il nodo centrale della grotta, in quanto intercetta il torrente collettore del sistema. A valle è percorribile per 15-20 metri su stretto laminatoio semisifonante che rappresenta il punto più profondo a -35. Verso monte si può invece risalire il torrente, che dopo un tratto in frana scorre in una comoda galleria-meandro, abbondantemente concrezionato. Continuando a risalire il corso d'acqua si divide in diversi arrivi che dopo un tratto costituito da alte galleria-meandro, risalgono velocemente verso la superfice stringendo su detriti e argilla.
Er bo 707 costitutia da un P10 che chiude su strettoia, drena l'acqua della conca che va ad alimentare il torrente interno.
Storia delle esplorazionila grotta fu esplorata e rilevata fino alla sala di frana sopra il P10 dal gruppo speleologico faentino CAI Enal nel 1974. Riesplorata nel 1988 sempre dal gruppo faentino che trovò la prosecuzione per raggiungere il torrente ma non riuscì a rilevarla perchè improvvisamente chiusa da frana. Negli anni '90 fù erroneamente catastata come doppione di se stessa con il nome di inghiottitoio di pogianeto e rilevata nuovamente fino alla sala. Infine riesplorata e rilevata completamente nel luglio 2008 dalla Società Speleologica Saknussem e ricastata con il nome originario di er bo 530 Inghiottitoio di Gesso.