Forse nessuno saprà mai cosa abbia pensato il tenente A.G Ilgen quando vide il fiume scomparire sottoterra. Era un mese che lo stava seguendo nella foresta. Erano partite due pattuglie dall'insediamento di Fak Fak e giunti in nave sulla costa di Sorong si erano separati: il gruppo del capitano Kohl doveva esplorare la terra dei Karon verso est, lui con i suoi quattro uomini doveva arrivare fino alla costa sud. Era il mese di luglio del 1911, non esattamente il mese migliore per attraversare le foreste della Vogelkop, la grande penisola settentrionale della Nuova Guinea. Da quando era cambiato il primo ministro in Olanda, anche qui dall'altra parte del mondo le cose erano cambiate. Il nuovo corso politico pretendeva che si scoprissero più cose possibili sul questa parte delle colonie. Una campagna d'esplorazioni serrata: quattro responsabili militari si erano divisi la metà olandese dell'enorme isola, le esplorazioni si susseguivano senza sosta, campagna su campagna, report su report: obbiettivo cacciare draghi e leoni e realizzare la prima carta geografica dell'interno della Nuova Guinea. Svelare un mistero che durava ormai da quasi quattro secoli. Eppure davanti a quel fiume enorme che scompariva sottoterra, il tenente Ilgen non poté nulla. Forse pur dopo tanti mesi nella foresta, lo stupore prese ancora una volta il sopravvento, forse per questo senti la necessità di provare a fissare su una lastra fotografica quel luogo. Il luogo dove il Kelogoei scompare. Passarono altri otto anni prima che le campagne esplorative militari riuscissero a produrre la carta tanto desiderata. Nel 1919, per la prima volta l'interno della Vogelkop si riempiva di nomi, fiumi, montagne e villaggi. Nella leggenda, tra le sigle ed i simboli, compare anche O.L. Iniziali olandesi per Onderardesche Loop, corso sotterraneo, ad indicare un fiume che si fa grotta. Accanto al Kelokoei, quella piccola sigla ricorda lo stupore di un gruppo di uomini persi nella foresta. Sono passati cento anni, e quello stupore pur immersi tra carte e foto satellitari, è ancora vivo e potente. Talmente potente da averci catturato. Ci piace pensare che il tenente Ilgen abbia intuito di trovarsi davanti a qualcosa di grandioso e realmente unico. Oggi noi sappiamo che quel piccolo O.L. racchiude il più mostruoso fiume sotterraneo del pianeta, quasi duecento metri cubi al secondo che ruggiscono sotto un cielo di pietra. A cento anni da quella prima carta e da quella meraviglia, proveremo anche noi ad incontrare ed esplorare questa creatura magica e potente.
...prossimamente queste e altre storie....
Spedizione Papua 2017
Il grande fiume Kelagoei ritratto nel luogo dove s'immerge e scompare sotto la roccia. Foto del tenente Ilgen, 1911 Particolare della grande carta topografica scala 1:1.000.000 della Nuova Guinea. Fu il risultato di 7 anni di campagne esplorative da parte dei militari olandesi. Fu pubblicata nel 1919. A sinistra O.L. segna il punto del grande traforo inesplorato. Le immagini satellitari ci mostrano oggi il punto di uscita del fiume Kelagoei che risorge reggendo di acqua bianca tra ingressi e tiankeng. Il fiume ha una portata media di circa 150-200 metri cubi al secondo che ne fa il più grande esistente al mondo. |
Gua Cerme
8 anni fa