domenica 18 ottobre 2009

Carta che trovi, spedizione che vai

Senza carte non si parte per nessuna spedizione, e la ricerca delle stesse o la verifica della potenzialità dei luoghi è sempre stata una delle prime incognite per organizzare. Anche negli anni di google earth, una buona cartografia è indispensabile per saggiare le potenzialità speleologiche e le difficoltà logistiche dei luoghi. I tempi però cambiano le cose e anche in fretta. Risorse cartografiche fino a pochi anni fa introvabili, sono ormai in vendita nei siti di cartografia on line. Meno conosciute sono invece le numerose iniziative di digitalizzazione dei patrimoni cartografici di molte università sparse nel mondo. Al pari delle risorse bibliografiche, intere cartoteche sono ormai disponibili on line gratuitamente. A volte si tratta di documenti declassati ormai poco utili, a volte di cose buone come il pane ed ancora in vendita. Ovviamente non esiste un portale unico di questa roba e neanche un criterio di ricerca buono per tutte le occasioni. Solo trucchi e pazienza di mettersi a cercare. Tanto per gustare le potenzialità della faccenda si può provare a scaricare questo File Kmz.
Aggiunto ai luoghi personali di google earth, vi metterà a disposizione tutte le serie cartografiche a 1,000,000 e 2,000,000 di buona parte del mondo, e cosa già molto più interessante anche le serie 1:250.000 sempre di un bel pezzo di pianeta. Si tratta in tutti casi delle serie militari americane comprese tra gli anni '50 e i '70. In molti posti è cambiato tutto, in altri non è cambiato nulla. Gli spunti per progettare viaggi, spedizioni o semplicemente per decidere di approfondire un idea, ci sono tutti.
Buone ricerche.

giovedì 8 ottobre 2009

Laos 2010


Partirà il prossimo inverno la Spedizione internazionale Laos 2010. Composta da 14 speleologi, 5 italiani e 9 francesi, la spedizione proseguirà le esplorazioni già avviate da molti anni nel paese asiatico. Area delle ricerche sarà la regione del Khammuane, dove attualmente si concentrano le più importanti cavità del paese. Gli speleologi italiani e francesi, sono insieme ai tedeschi, i gruppi che più hanno operato con continuità nei carsi del Laos contribuendo alla scoperta di molte decine di chilometri di sistemi sotterranei. Verranno riprese le esplorazioni del grande sistema del Fiume Nam Koang in parte esplorato dal gruppo italiano a partire dal 1998, parte di un complesso idrogeologico che ad ora si sviluppa su oltre 13 chilometri con gallerie e ambienti enormi, ma il cui potenziale è ancora lontano dall'essere compreso. Per l'Italia parteciperanno speleologi dal gruppo per le esplorazioni Acheloos, Gruppo speleologico Sacile, Speleo Club Roma nonchè io per il gruppo di Casola.

Andrea Benassi

mercoledì 22 luglio 2009

Montenegro: il campo degli Uomini Liberi





































Qualche immagine dalla spedizione appena conclusa. La stesura dei rilievi c'ha già riservato buone sorprese. L'Abisso degli Uomini liberi raggiunge i -325! Per ora le precedenti spedizioni Polacche sono state stracciate e la grotta si attesta tra le prime 7-8 del Montenegro... ma siccome continua abbiamo buone speranze...
A seguire l'Abisso Patagonia Express con -95 e poi una lunga serie di circa -54, -52 ecc. ecc. per un totale di quasi 40 nuovi ingressi!

domenica 19 luglio 2009

Grande inizio in Montenegro

Scaglionati come i musicanti di Brema siamo rientrati in italia dalla spedizione nelle Prokletije (versante montenegrino delle alpi albanesi), posto enorme con potenziale esagerato. Nonostante le sole due settimane a disposizione i risultati non si sono fatti attendere. Dalla zona del Belijc dove avevamo deciso di impostare il nostro campo, (un posto sperso a picco sui lapiez che condividevamo solo con lumache e toposauri ad oltre 2000 di quota) sono scappati fuori oltre 30 nuovi ingressi. Di questi circa una ventina sono stati esplorati e rilevati. Ne è venuta fuori una bella raccolta di pozzi a neve, era prevedibile, tappi e poco buoni dai 20 ai 50 metri di profondità, ma anche tre grottine da -50 circa già strutturate con meandri e affini, un -100 interessante, e dulcis in fundo un bel -300 circa con una incredibile sequenza di quasi 200 metri di verticali e bellissimi meandri pieni pieni di arrivi e giunzioni. Considerato che avevamo portato con noi circa 300 metri di corde e andavamo a naturali e spit, di più si faceva fatica a fare. il discreto abisso è già diventato la grotta più profonda del massiccio nonchè una delle importanti del montenegro, ma considerato che sotto i piedi ci sono oltre 600 metri di potenziale... se il vento continua a girare bene il bypass per proseguire forse l'abbiamo già trovato. ci siamo dovuti fermare su pozzo dopo aver finito anche l'ultimo metro di corda, longe compagnia bella, ormai rimanevano solo le stringhe degli scarponi. Considerato che questa si apre sotto i 2000 e che le cime superano i 2500 abbiamo di che sognare. Il ritorno è ovviamente già in cantiere, magari con qualche maglia della salute in più nello zaino, buona pure per incartare qualche chiodo da ghiaccio, visti 2 gradi scarsi, l'acqua fresca e l'abbondanza di granite sospese.

domenica 28 giugno 2009

Speleologia in Montenegro











Partirà sabato 4 luglio la spedizione Prokletjie 2009 diretta in Montenegro. Meta l'altopiano del Beljc nel nord est del paese, al confine con l'Albania. La spedizione composta da 8 speleo, provenienti da mezza Italia (luca e catia da faenza, valerio e paolo da roma, antonio da bari, luigi dal molise, guido da salamanca e io da Casola) resterà operativa per due settimane durante le quali rovisteremo ogni angolo della montagna alla ricerca di nuovi abissi. Speriamo la fortuna ci assista.

mercoledì 17 giugno 2009

Fluorescina & Company

L'analisi dei captori ha dato risultato positivo. La grotta risorgente di Gesso E.R. 455 forma insieme all'Inghiottitoio di Poggianeto E.R. 692 e E.R 707, un unico sistema idrogeologico. Sono risultati positivi entrambe i captori, prelevati a distanza di 12 e 72 ore dall'immissione del tracciante. In attesa di quantificare la fluorescina presente mediante l'analisi con lo spettrofluorimetro, possiamo già affermare che probabilmente il tempo di percorrenza è anche minore. Questo ci fa sperare nell'esistenza di passaggi percorribili. La distanza tra le due cavità attualmente è di circa 300 metri in linea d'aria con un dislivello di circa 10 metri. Non è invece ancora chiara l'origine di una vicina polla sorgiva che fuoriesce alla base della bancata gessosa circa 40-50 metri più in basso e che purtroppo non è stata monitorata durante la colorazione.

Un nuovo ingresso è stato invece aperto nella grande dolina posta 50 metri ad ovest dell'inghiottitoio.
La grotta continua su condotta e sembra essere parte del medesimo sistema.
La speranza è che ci permetta di superare il sifone e proseguire verso la risorgenza...
Novità a breve...

giovedì 4 giugno 2009

Un consiglio i Lepini




Consiglio vivamente a chi e' amante della montagna di visitare questo paradiso. Ho avuto "l'onore" di accompagnare Andrea in una grotta situata sopra Supino (Frosinone).


Ouso di Passo Pratiglio - Supino (FR) La 931
COORDINATE PRATIGLIO: N 41°36'25,1" EO 13°09'32,8" Quota m 1.360 MAP DATUM GPS: WGS84


Chi l'avrebbe mai detto fino a qualche anno fa' di trovare un grottone cosi profondo??????Ingresso a 1360 ..le sorgenti erano a 300.....nessuno forse aveva fantasticato!


Io sono arrivato arrivo circa a -250 xche' a quella quota serve la muta per proseguire ma Andrea e pochi altri sono arrivati e passoto i -900.


Che dire????Posso dirvi che e' un ambiente angusto, tanta acqua tanto fango, tanto freddo.


Una serie di pozzi ininterrotta, anbienti enormi, la roccia e' di un color marrone intenso, preistorico, qualcosa che ti lascia il segno, soprattutto per chi come me e' abituato a strisciare nel gesso.


Dimenticavo che a -200 ci sono una serie di strottoie, dicono che sia una quarantina di metri, lo chiamano il vicolo delle madonne (me lo ricordo bene quando scendi lungo il percorso troverai una scatoletta di sgombro, ecco appena la vedi guardi avanti e vedi un buchetto....li inizi a preoccuparti. Per chi non e' abituato nello stretto ne potra dire tante, personalemente non ho trovato difficolta', non mi e' sembrato proibitivo, ma forse perche' la mia poca esperienza mi ha sempre o quasi portato al confronto con "grottine" piccole ma strette.


Che dire ancora???a -250 se' po' fa' (come dicono giu'), sempre se non piove come e' successo a noi (sono uscito con le dita che sembravano quella della mummia del Similaun: ratrapite da puara!
Arrivare a -900 ritengo che pochi in Italia siano in grado, Andrea e Paolo sono due di questi, forse e' per questo che proprio loro sono arrivati laggiu'. Oltre alla profondita' c'e' l'acqua e il freddo che logorano gli animi, io non ne sarei capace, ma faccio tesore di quel fine settimana di un anno fa', sembrava di essere nella vetta del gran Sasso, mamma mia che natura!


Andate e fidatevi e' una meta che non puo' mancare.


Consiglio anche anche una pizzetta e una birra nell'unica pizzeria al taglio di Supino, magari appena arrivati al paese cosi potrete fantasticare su come affrontare la grotta guardando il rilievo che si trova nella parete, appena entrati sulla sinistra del localino!




CIao Raga




mercoledì 27 maggio 2009

Disostruzione e florescina a Gesso

Lunedi 25 luglio ore 21.00 localita' Gesso

La disostruzione dell'ingresso di Gesso e' stata compiuta!
Grazie al supporto tecnico di Marco e Max (gruppo di Forli) abbiamo lettaralmente sbriciolato il masso che ustruiva l'ingresso della grotta.
La mara sorpresa dell'ostruzione e' balzata agli occhi sabato mattina, quando Io Andrea Benassi e Marco Marbagli ci siamo recati a nella grotta per realizzare qualche foto e colorare in modo da capire pienamente il percorso dell'acqua all'interno della grotta.
Il primo ad entrare sabato e' stato Andrea che dopo 10 secondi ha detto: Raga l'hai fatta grossa sabato scorso hai messo un bel tappo!
Detto e fatto...ci siamo tornati a casa subito.
Lunedi sera in 20 minuti abbiamo risolto il problema! Gia' che eravamo li abbiamo pensato di andarci a fare un giro per completare il lavoro lasciato in sospeso.
100 gr di florescina per verificare il nostro flusso di speranza.
Speriamo nei captori, a breve li analizzeremo.
...Per le foto....c'e' tempo questa grotta promette e sta dando proprio tanto.
Un ulteriore ringraziamente ai nostri amici di Forli GRAZIE MARCO & MAX

ciao Raga

lunedì 25 maggio 2009

LA NOSTRA ULTIMA SCOPERTA: GESSO

a breve tutte le informazioni che riguardano la nostra ultima scoperta









...il rilevo e tutte le caratteristiche tecniche.

Er bo 530 – inghiottitoio di gessoQuasi sull'estremo margine occidentale della Vena, tra le valli del Sillaro e Santerno, troviamo l'inghiottioio di Gesso. Con uno sviluppo di oltre 300 metri, rappresenta la parte attualmente percorribile di un sistema che insieme alla er bo 707 drena le acque di una vasta conca erbosa verso la grotta risorgenza di Gesso Er. Bo 455. Sviluppatasi nel gesso saccaroide microcristallino, la cavità si apre sul fondo di una dolina in località Pogianeto; un cunicolo fossile tra frana permette in breve di raggiungere un P5 che immette in una saletta con alcuni arrivi. Da qui la galleria si ingrandisce e mostra i primi segni di circolazione idrica. La si percorre fino ad una vasta sala di frana dove un passaggio basso, a volte sifonante, immette direttamente su un P10 che si sviluppa sotto la sala. Il pozzo rappresenta il nodo centrale della grotta, in quanto intercetta il torrente collettore del sistema. A valle è percorribile per 15-20 metri su stretto laminatoio semisifonante che rappresenta il punto più profondo a -35. Verso monte si può invece risalire il torrente, che dopo un tratto in frana scorre in una comoda galleria-meandro, abbondantemente concrezionato. Continuando a risalire il corso d'acqua si divide in diversi arrivi che dopo un tratto costituito da alte galleria-meandro, risalgono velocemente verso la superfice stringendo su detriti e argilla.
Er bo 707 costitutia da un P10 che chiude su strettoia, drena l'acqua della conca che va ad alimentare il torrente interno.
Storia delle esplorazionila grotta fu esplorata e rilevata fino alla sala di frana sopra il P10 dal gruppo speleologico faentino CAI Enal nel 1974. Riesplorata nel 1988 sempre dal gruppo faentino che trovò la prosecuzione per raggiungere il torrente ma non riuscì a rilevarla perchè improvvisamente chiusa da frana. Negli anni '90 fù erroneamente catastata come doppione di se stessa con il nome di inghiottitoio di pogianeto e rilevata nuovamente fino alla sala. Infine riesplorata e rilevata completamente nel luglio 2008 dalla Società Speleologica Saknussem e ricastata con il nome originario di er bo 530 Inghiottitoio di Gesso.