venerdì 31 ottobre 2014

Neschen_piccoli abissi in terra albanese

 Altro che disostruzione e scavi, chi dice che le grotte aperte non si trovano più dovrebbe dare  un occhiata alla foto aerea a destra. In basso un bel corso d'acqua temporaneo, in alto un campo di patate, al centro un punto nero. E' così che si apre l'abisso Neschen, e questa volta non siamo neanche nelle lontane terre tropicali, ma semplicemente nella comoda e vicina Albania. E visto che se le cose si devono fare è meglio farle bene, il primo pozzo è decisamente un signor pozzo, in pratica un 200 largo più del primo pozzo della Preta, uno di quei posti il cui fondo si vede bene dall'ingresso e che mentre lo scendi ti lascia perplesso a domandarti se hai mai sofferto di vertigini o agorafobia. Un  pozzo veramente bello con un unico difetto... la presenza di un  pastore che aveva deciso di giocare al piccolo Polifemo, sassandoci dentro qualsiasi cosa si trovasse tra le mani, con il preciso intento di terrorizzarci, cosa del resto perfettamente riuscita. E' sempre bello sentire il fischio di qualcosa che ti corre vicino lungo 200 metri di vuoto. Escluso questo disguido, Neschen è praticamente una grotta tropicale, fatta di pozzi ed enormi gallerie, che nonostante la bassa quota a cui si apre, circa 900 metri, scende decisa scivolando sotto il contatto con l'impermeabile e portandosi dietro una buona parte delle acque raccolte nella grande piana di Machukul. Un posto da piene violente come dimostrano tanto i grandi scallops, quanto i detriti di ogni forma e dimensione incastrati ovunque sul tetto delle gallerie. Un posto da non lasciare armato durante l'inverno. Il sifone di fondo a -450 circa è probabilmentente poggiato sulla falda, ma in quanto a rami e diramazioni il gioco non è finito. In tutti i casi con i suoi circa due chilometri di sviluppo fa decisamente la sua figura nel panorama della speleologia albanese per ora ancora avara di grandi sistemi. Visto il buon inizio noi non si demorde, l'appuntamento è per la prossima estate, sulla montagna infatti sono tanti piccoli abissi lasciati in caldo a fermentare...


(Partecipanti all'ultima spedizione agosto-settembre A.Gobetti, Giuliana, Thomas e Tommy, Teto, Marantonio e Paolone, più il sottoscritto, una bella macedonia di gente)

Principali grotte albanesi per profondità:

BB30 -610 (Bulgari)
RU -550 (Bulgari)
Uomini umidi-520(Italia)
Cilikokova -505 (Bulgaria)
Neschen -450 (Italia)
Madha Ben -380 (Inglesi)
Shella Majes +370(Bulgari)  

Le gallerie verso il fondo
Uno dei laghi sul ramo oltre il fondo

Grandi depositi di ghiaia quarzitica provenienti da regioni di contatto con l'impermeabile

domenica 19 ottobre 2014

Albania_2014_Mali_Deje

Le forme carsiche non finiscono mai di stupire. Sulla cima si aprono enormi valli chiuse. Non sono pozzi, nei polje o doline, ma veri e prori reticoli di profonde gole e meandri ciechi. Questa è la grande saetta, il fulmine del Deje.
Non sempre i plateau sono comodi da camminare. Qui la cosa più simile è il carso esagonale dei tropici. I pozzi, sempre troppo larghi e profondi per saltarci dentro, si susseguono uno a contatto con l'altro, senza soluzione di continuità. Tra di loro spesso solo esigue e vertiginose lame di roccia. Attraversare un pianoro a volte è uno strano gioco a metà tra arrampicata e labirinto, dove la linea dei pozzi sembra una frontiera invalicabile. Se poi decide di scendere il miegul, il mostro di nebbia... allora il gioco si fa divertente!


venerdì 17 ottobre 2014

Vecchie storie Marocchine...

Jebel Ayachi 1995_Ingresso di quella che diventerà
la grotta Aisha




 Sono passati ormai 20 anni dalla prima volta che andai a cercare grotte in Marocco. Quella volta insieme agli amici dello Speleo Club Roma e del vecchio gruppo di Grottaferrata eravamo partiti in macchina da Roma, con il fuoristrada del grande Sbardy. Passammo un mese a girare tra montagne e deserti finchè c'innamorammo di una montagna dell'Atlante orientale, il Jebel Ayachi. Alto oltre 3700 metri, circondato di valli e contrafforti era una presenza imponente. Attorno in ogni valle una piccola oasi. In  una di queste a Zaouia Sidi Hamza, l'inventario speleologico del Marocco riportava una risorgenza e altri ingressi. Fu amore a prima vista. La risorgenza si rivelò un grande fiume che usciva dal fianco del Jebel Maoutfoud, i vari ingressi divennero rapidamente parte dell'unica grotta di Tazrouft che al suo interno nascondeva laghi e grandi gallerie invase di sabbia. Tornai anche l'anno successivo in compagnia di Valerio, una spedizione da due! Ma la grotta continuava alla grande e non si poteva aspettare. Alla fine ne venne fuori una bella risorgenza da circa un chilometro. (Speleologia n°47, pp.58-66). Poi negli anni che seguirono c'innamorammo dei tropici e delle loro grotte giganti nascoste nella foresta. Per le montagne e i deserti del Marocco presero a girare gli amici del gruppo Dauno scoprendo come si  possano trovare grotte in luoghi dove l'acqua è solo un ricordo lontano. Sono passati tanti anni ed il caldo asciutto del deserto comincia ad avere un suo fascino, magari un bel carso d'alta quota, con grotte non troppo bagnate e poco fredde, perchè no. A volte penso con nostalgia alla grotta di Tazrouft e al suo sifone inesplorato. Le grotte sono strane, e forse questa non ha voglia di restare sola troppo a lungo, tanto che nel frattempo è stata oggetto di una inaspetta e inconsapevole parziale (ri)esplorazione nel 2000 da parte degli amici Imperiesi che forse non hanno visto il grande traverso ancora armato...  In tutti i casi la grotta aspetta ancora qualcuno che abbia voglia di farsi una meravigliosa immersione nel suo sifone terminale. Il lago di Lochness è sempre li enorme e azzurro, quasi un miraggio underground sospeso a 1800 metri di quota nel cuore della montagna.
https://zpcr0g.bn1.livefilestore.com/y2py0jYVaxVZ9OxsIGcaSTqZXuNAuCPH-kV1zGl1FTfoc_7oAgiraGwl_hG0eBg6jTkhYriDFab9lEt7ipKQBytE0TrkTnNcdCKe__TEk4iQmU/229%20-%20RICH.jpg?psid=1


giovedì 16 ottobre 2014


Campi solcati, karren, e fratture... carso Alpino, anzi Atlantino oltre quota 3000
Intanto con la prima neve noi si va a vedere l'aria che tira!

martedì 14 ottobre 2014

Marocco_Haut Atlas 2015

"(...)Atlante, nemico dei Numi, che tutti sa del mare gli abissi, che regge i pilastri alti, che l'un dall'altro dividono il cielo e la terra."
 
 Odisssea, Libro I
 
 
 
Il 30 dicembre partirà una prima pre-spedizione diretta nell'Alto Atlante del Marocco. La spedizione avrà come obiettivo alcune zone carsificate in alta quota tra i 2700 ed i 3700 nel Jebel Ghat e nel Jebel Tadaghast. Prossimamente maggiori informazioni.