mercoledì 27 maggio 2020

Abhkazia, terra di abissi

Se domandiamo a qualcuno, quale sia la montagna più alta del pianeta, tutti risponderanno al volo e correttamente. Se insistiamo nel domandare la seconda montagna più alta del globo ancora una volta tutti o quasi compiaciuti risponderanno in modo esatto. Ma se proviamo ad insistere e chiediamo quale sia la terza... allora gli sguardi di quasi tutti si volteranno in giro provando a cambiare discorso. Solo 25 metri di altezza separano il tanto superbo quanto quasi sconosciuto Kangchenjunga dalla fama planetaria del K2. Un inezia, eppure tanta basta. Questo se parliamo di alpinismo, e per le grotte? Per le grotte è molto peggio. La carriera e la fama 'popolare' di una grotta è un qualcosa di molto eccentrico: alcune diventano famosissime a livello globale, altre restano ignote a tutti tranne a chi le frequenta. Se proviamo a basarci sulle stesso criterio usato per la fama delle montagne, molto riduttivo per carità ma pur sempre un criterio, anche in questo caso sarà facile rispondere alla domanda sulla grotta più profonda attualmente conosciuta. Veryovkina, risponderà lo speleologo ben informato sui fatti internazionali. E la seconda? Ancora più facile, la mitica Krubera! Posta praticamente a due passi dalla prima. Un po come il Lhotse accanto all'Everest. Ma la terza? E la quarta?  E qui calerebbe un gelido silenzio seguito da una rapida consultazione a wikipedia. Beh come si dice non è mai troppo tardi per imparare e cosi anche solamente dando un occhiata a Wikipedia si scoprirebbe che l'Abhkazia è proprio una terra d'abissi. Un posto dove andare in profondità più che un eccezione è quasi la regola. A patto ovviamente di dedicare anni, anzi decenni all'esplorazione. Cosi oltre alla prima e alla seconda, facciamo conoscenza di Sarma, un mostro da 1830 metri di profondità, seguita da Illyuzia-Mezhonnogo-Snezhnay, una cosetta da appena -1760 metri. Tutte li, in questo staterello dal destino incerto. Ma se le prime tre, insieme a molte altre ovviamente, si aprono tra i monti di Arabika, un modesto massiccio che loro stesse hanno reso famoso nel mondo, la quarta, ignota ai più, si apre in un luogo altrettanto ignoto, il massiccio dello Bzyb o Bzibsky range.
Ovviamente ignoto per modo di dire. Infatti delle quattro è proprio questa forse è la più interessante se prendiamo in considerazione anche un altro criterio: la sua grandezza, il suo sviluppo. 
Con oltre 32 chilometri di esplorato Illyuzia-Mezhonnogo-Snezhnay è indubbiamente il sistema carsico più complesso e studiato in Abhkazia. Praticamente si snoda sotto una intera montagna. Un sistema la cui esplorazione ha richiesto praticamente mezzo secolo di spedizioni russe, dal 1971 a oggi. La sua scoperta ed esplorazione è il risultato di una complessa campagna che negli anni ha interessato tutto il massiccio, studiandolo a fondo nelle sue potenzialità, sopratutto in relazione alle grandi, anzi enormi risorgenze poste a sud. Una compagna di esplorazione che ha infatti prodotto una grandissima quantità di abissi di misura standard... ovvero fino ai -1000 come Napra e altri dagli impronunciabili nomi in cirillico. Un destino particolare quello della grotta di  Snezhnay, eterna seconda. Profonda quasi -1400 già negli anni '80 del secolo scorso, è sempre stata un passo indietro rispetto alle prime e questo ne ha offuscato la fama popolare. Eppure già 30 anni fa, appena la caduta della cortina di ferro ha reso possibile guardare con i propri occhi le immense possibilità dell'est, anche dall'Italia partirono attratti dal fascino di questo grande sistema. Come si può leggere nel bell'articolo pubblicato sul numero 23 di Speleologia, il G.A.S.V di Verona con la spedizione Caucaso '90 aveva intenzione di andare proprio li, al fondo di quel bestione ipogeo per continuare le esplorazioni. Obiettivo ambizioso e che probabilmente avrebbe dato i suoi frutti se la spedizione non fosse stata colpita da una serie di sfortunati imprevisti che fecero perdere una parte importante dei materiali. In tutti i casi il gruppo riuscì a visitare la grotta in profondità, dovendosi confrontare anche con i vecchi sistemi d'armo sovietici...ovvero con una grotta armata su e per cavo d'acciaio e non per corda. Altri tempi! Tempi, un poco eroici, un poco epici. Tempi in cui non esisteva Google Earth e neanche le e-mail, tempi in cui per trovare una carta topografica non bastava una ricerca su google ma se andava bene ci voleva un mese per farsela spedire dall'istituto di Stoccarda. Tempi in cui non c'erano voli low cost e una spedizione era un impegno serio in quanto a denari! Talmente serio che era il caso di studiarci tanto, pensarla bene e farla meglio! 



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Quadro d'insieme dei due principali e più studiati massicci carsici dell'Abhkazia: Arabika a nord ovest e lo Bzyb a sud est. Decenni di assidue esplorazioni hanno permesso di acquisire una profonda conoscenza di entrambe le zone dal punto di vista speleologico. Oltre alle prima 4 cavità del pianeta per profondità, si trovano qui moltissime altre grotte 'minori' per gli standard Abkhazi... ma profondissime per i nostri.

Visione della parte sud orientale del massiccio della Bzyb con il rilievo del sistema Snezhnaya-Mezhennogo-Illyuziya e i principali ingressi.


Carta topografica del massiccio dello Bzyb. L'area cerchiata identifica tutta la parte sud orientale del massiccio sotto cui si sviluppa l'enorme sistema Snezhnaya-Mezhennogo-Illyuziya.

Sezione del sistema Snezhnaya-Mezhennogo-Illyuziya  aggiornata al 2018
Pianta del sistema aggiornata al 2015