Nell'isola di Seram, fantasmi e spiriti popolano montagne e foreste; abitano tanto la notte quanto le grotte e amano mostrarsi sotto forma di animali. Nelle foreste di Seram le forme sono mutevoli e mai date una volta per tutte. Uomini, animali, fiumi e grotte si scambiano sembianze e forme, mentre ricchezze e tesori nascosti appaiono a chi percorre i giusti sentieri. Alcuni anni fa navigammo lungo la costa di Seram, fino ad approdare nel villaggio di Kasieh, in vista del Grande Dromedario, un grande cono di roccia presagio di grotte e future avventure. Vicino stava il piccolo pinnacolo dell'Hatoe Patola dove visitammo una manciata di piccole grotte portati da una banda di bambini urlanti, una manciata di piccole grotte ricolme di Storie...
La grotta dell'Hatoe Patola vicino al villaggio di Kasieh_Seram_Wele Telu Batai_Indonesia_1920 circa |
Un tempo una giovane coppia di sposi viveva in un villaggio, lungo la
costa settentrionale dell'isola di Seram. Un giorno di buon mattino
entrambe uscirono per raccogliere tuberi e banane mature. Mentre
percorrevano un sentiero si divisero: il marito andò a controllare
delle trappole nella foresta, mentre la moglie continuò raccogliere
tuberi. Verso mezzogiorno nonostante splendesse il sole, cominciò a
piovere; di li a breve il marito tornò e disse: "Vieni, andiamo
subito a casa perchè ho paura che potrebbe piovere molto e questa
pioggia ci potrebbe portare sfortuna." L'uomo sembrava strano,
camminava rapidamente e a tratti parlava da solo: "Qui ho
camminato ieri perchè si vedono ancora le tracce fresche e dove ho
spezzato alcuni rami..." La donna era sorpresa perché l'uomo
aveva preso uno strano sentiero, e ora aveva notato con sorpresa che
erano finiti su una pista di cinghiali selvatici. Sul terreno fangoso
si vedevano molte impronte ed i cespugli su entrambe i lati erano
stati strappati dalle zanne degli animali. Il suo cuore comincio a
battere più rapidamente, fu presa da paura e comincio a pensare:
"Questo non è mio marito! Forse è un fantasma! Che devo fare,
cosa devo fare?" Un poco più avanti, passarono accanto ad una
pozza fangosa: "Qui è dove faccio normalmente il bagno!"
disse l'uomo. Finalmente arrivarono davanti ad una grande roccia,
l'Hatoe Patola e l'uomo entro in una grotta attraverso un foro nella
roccia; anche lei lo segui strisciando nella grotta. Allora si rese
conto che l'uomo non era veramente suo marito ma un cinghiale
selvatico che ne aveva preso le sembianze. Cercando di frenare il suo
pianto e tremore lo prego di lasciarla andare, al che il cinghiale
rispose: "Non avere paura donna, io non ti faro del male. Io
sono già vecchio e sento che la mia fine è vicina, voglio farti
erede di tutti i miei beni che nascondo in questa grotta. Tutti
questi piatti, tazze, ciotole, gong e gioielli saranno tuoi. Ma prima
tu dovrai restare con me fino alla mia morte". La donna si
rassegno quindi al suo destino e pensando a tutta quella ricchezza
rimase due settimane con il cinghiale: si prese cura del suo cibo e
della sua tana. Ogni volta che usciva lui le diceva: "Guarda
bene il sole attraverso questo buco, quando questo e all'altezza di
quel ramo d'albero laggiù, vuol dire che presto sarò qui di nuovo.
Se il sole è basso e io non sono ancora a casa, allora probabilmente
io sarò morto. In questo caso prendi tutti i miei beni e torna
indietro su questa strada fino alla tua casa." Un giorno il
cinghiale senti che le sue ultime ore erano vicine. Mostrò allora
alla donna ancora una volta i suoi oggetti preziosi, le mostrò
esattamente come seguire la via del ritorno e si allontanò. Non
aveva lasciato la tana da molto quando incontrò il vero marito
della donna che era nella foresta a caccia. Cerco di fuggire, ma era
vecchio e ben presto i cani lo accerchiarono e lo misero in trappola,
cosi che l'uomo riuscì a colpirlo a morte con la sua lancia.
Tuttavia riuscì a trovare un luogo dove nascondersi facendo perdere
le sue tracce al cacciatore e li aspettò la morte. La donna, che
aspettava nella grotta, si rese conto che il sole stava calando ed il
cinghiale non era ancora arrivato. Il sole scese sotto i rami degli
alberi e allora lei capì che il cinghiale aveva trovato la morte.
Allora riempì un bamboo di piatti preziosi, si ornò con numerosi
gioielli di rame e argento e si avviò lungo il sentiero. Prima di
notte arrivò al suo villaggio. Gli anelli tintinnavano alle caviglie
ad ogni suo passo. Il padre senti il rumore e disse alla moglie: "Chi
è che viene? Sembrano i passi di nostra figlia, ma non è possibile
perchè lei è morta. Può essere uno spirito malvagio?"
Quando
la donna raggiunse la porta della sua casa, chiamò il padre per
nome, ma questo spaventato rispose con rabbia: "Chi è cosi
malvagio da imitare la voce di mia figlia morta?" Poi chiamò la
madre, questa non poteva credere che fosse la voce di sua figlia e
anche lei ebbe paura che si trattasse di uno spirito ed esclamò:
"Perchè giocare con il dolore di una madre e imitare la voce di
mia figlia morta?" Poi il marito disse: "La luce, in
fretta" grido "Devo vedere!" e quando vide che si
trattava della figlia scoppio a piangere e ridere. Tutti si
abbracciarono e gioirono. Grazie a tutte le cose preziose, un tempo
nuovo e senza preoccupazioni era iniziato per tutti. Il giorno dopo
tornarono tutti alla grotta di Hatoe Patola a raccogliere altri oggetti e
porcellane preziose che donarono a tutti i membri della loro
famiglia.
De Vries 1927