venerdì 4 settembre 2015

Storie di cuscus...



In una casa abitavano una madre e una figlia. Il padre era morto. Un giorno la figlia andò nel bosco a tagliare sago. Completò il suo lavoro, ma vide che nella tinozza c'era midollo di sago bello e pronto. Ne prese quanto ne pote portare in una cesta a spalla. Tornata a casa raccontò alla madre quel che aveva visto. Il giorno dopo trovò la stessa cosa e il terzo giorno si nascose per vedere chi tagliava il sago. Vide allora venir giù dalla pianta un giovane che si mise a tagliare il sago. Gli chiese 'chi sei?'. Ma l'uomo rispose soltanto: "sono venuto giù per aiutarti". La ragazza ne fu felice e lo portò a casa. Qui lo sposò con il consenso della madre. Dopo un po di tempo la giovane ebbe un figlio. Questi crebbe e diventò un giovane robusto: e quando fu grande il padre gli diede arco e frecce. Egli giocava con gli altri giovani del villaggio. I ragazzi tiravano ad un banano. Otto giovani ci provarono ma lui soltanto colpì il bersaglio. Così accadde più di una volta. Gli altri si arrabbiarono e dissero: "Non possiamo competere con te perchè tuo padre è un cuscus". Il ragazzo tornò a casa e riferì quel che gli avevano detto i compagni. Il padre restò imbarazzato perché era stato scoperto il suo segreto. Disse alla moglie: "Andiamo nel bosco a cercare frutti". Come furono arrivati sotto un albero, il padre disse: "Aspettami qui sotto, io salgo sul'albero e colgo i frutti". Quando la cesta fu piena, la mandò giù con la corda. La donna la prese. Lui gridò da sopra: "Torna a casa. Io non vengo. Ero cuscus e tornerò a vivere da cuscus." La donna guardò su e vide che l'uomo era diventato un cuscus che saltava di pianta in pianta. La donna tornò adirata al villaggio, e per la strada incontrò sette ragazzi. Li uccise tutti e sette con il parang (machete ndr.) . Poi se ne andò con sua madre e con suo figlio in un altro villaggio."


A.E. Jensen, Hainuwele. Volkserzahlungen von der Molukken-insel Ceram. Frankfurt a. Main 1939